Sembra che con il nuovo FER1 e FER2 il Governo Italiano abbia deciso di velocizzare la transizione ecologica e la decarbonizzazione dell’economia: grazie a questi nuovi decreti, infatti, si da nuovo impulso allo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile.
L’annuncio arriva proprio dal Sottosegretario di Stato per la Transizione ecologica, Ilaria Fontana, in risposta alla Camera ad un’interpellanza urgente presentata dall’On. Generoso Maraia – M5S che ha apprezzato gli interventi governativi appuntando il bisogno dei cittadini nell’ottenere da dette installazioni immediati e diretti benefici in bolletta.
Rinnovabili: un passo avanti con Fer 1 e Fer 2
Circa le tempistiche di adozione dei due decreti FER1 e FER2 il Sottosegretario Fontana ha rassicurato che il Ministero della Transizione Ecologica sta adottando misure urgenti a ché i tempi siano i più brevi possibili. Unico nodo ancora da definire è la concertazione di intenti con il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali che, a detta della Fontana, sarà di sostegno allo sviluppo a terra di impianti di energia rinnovabile basati su fonti e tecnologie mature e con costi bassi di esercizio.
Il riferimento più ovvio sembra essere proprio il FOTOVOLTAICO, ma anche l’eolico, il geotermico e le biomasse. Su questa direzione, infatti, è orientato all’incentivazione il Decreto FER2 che ha, come obiettivo primario, l’incentivazione per la realizzazione di impianti geotermici, a biomasse, a biogas, solare termodinamico ed eolico offshore, così come stabilito dall’attuativo D.L. 199/2021 recepito dall’Italia nella Direttiva RED II.
Se il FER2 fa riferimento alle fonti citate, sarà la revisione del FER1, ha dichiarato la Fontana, a far luce circa gli intenti di incentivazione del fotovoltaico: Il FER1 sarà “(…) finalizzato all’incentivazione delle tecnologie più mature che presentano un profilo di costi fissi bassi o, comunque, suscettibili di sensibile riduzione”.
Giusto per ricordarlo: il FER1 pubblicato nel 2019 dal Governo Conte incentiva la produzione di energia rinnovabile da impianti solari, fotovoltaici, l’eolico on-shore e tutti quegli impianti che siano alimentati da energia idraulica e da gas residuati dai processi di depurazione.
Rinnovabili: al via il rinnovo del vecchio parco
Fin qui abbiamo avuto modo di trattare solo il tema delle incentivazioni relative alle nuove installazioni, ma non va dimenticato che nelle intenzioni del Governo vi è anche l’incentivazione al REPOWERING, al REWAMPING e al REFURBISHMENT di impianti datati.
Nel perseguire, ha illustrato la Fontana, il percorso delineato con il PNIEC, ovvero il “Piano nazionale integrato per l’energia e il clima”, e rendere operative le riforme per favorire gli investimenti di cui al PNRR nonché sostenere il piano di semplificazioni intrapreso con la Legge 120/2020, il Governo ha intenzione di semplificare ulteriormente le norme per l’installazione e gli interventi di miglioramento di tutti gli impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile.
Al tal proposito il Sottosegretario Fontana ha ripreso e illustrato le misure contenute nel “Decreto Governance PNRR e Semplificazioni, ovvero il DL 77/2021 che modifica il D.L. 28/2011 e semplifica l’installazione degli impianti da energia rinnovabile.
Non solo, la Fontana ha anche richiamato:
- D.L. 199/2021 che recepisce la Direttiva RED II che stabilisce delle nuove e omogenee procedure per le NUOVE INSTALLAZIONI e la SOSTITUZIONE di IMPIANTI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA RINNOVABILE.
- DL 17/2022 che, e cito: “(…) prevede un rilevante pacchetto di misure finalizzate a velocizzare in modo significativo l’installazione delle fonti rinnovabili”.
L’installazione conviene alle comunità locali
L’On. Maraia, come abbiamo già anticipato, ha apprezzato l’impegno del Governo e, al contempo, ha ricordato che queste installazioni devono essere di convenienza primaria per le comunità locali che le ospitano, auspicando che i vari Decreti e Norme tengano conto di questo bisogno reale e immediato che i cittadini hanno.
Inoltre Maraia ha ricordato la questione meridionale, sottolineando che alcune regioni del Sud Italia, come la Campania, la Puglia e la Calabria hanno la “(…) la capacità di sviluppare questa energia. Qual è il problema vero? È rendere appetibili per quei territori l’installazione di quegli impianti”.
Secondo Maraia, quindi, nei territori in cui si procederà con l’installazione di questi impianti è necessario che il “danno” all’economia territoriale derivante alla deturpazione del paesaggio sia compensato con uno sconto in bolletta per i Comuni interessati da tali interventi.
Questo tema, già sollevato nei giorni scorsi dal Ministro della Cultura Dario Franceschini, interessa tutte le regioni di Italia. Fin qui tutto chiaro e tutto strabiliante: in Italia si torna a parlare di fotovoltaico dopo 10 anni. Wow!
Ora rimangono altre due questioni da affrontare:
- i soldi per la realizzazione di questi impianti chi ce li metterà?
- con quali tecnologie affronteremo questa nuova sfida?